lunedì 16 marzo 2015

Ma 'ndo vai ... n.2


 
Se dopo che mi sono fatto tua moglie, abusato di te ed ipotecato la tua casa, il tuo piano B è quello di far lavorare come schiavi i tuoi figli e svendere ogni tuo residuo misero avere per un altro prestito, accomodati pure.
Come a dire: cara Grecia, fai quello che vuoi, ci servirai da esempio per chiunque altro vorrà provare a farlo.

Non sempre la soluzione più sbrigativa è la migliore.
 
Un piccolo paese in default dovrebbe prima trovare alleanze con altri paesi in condizioni simili al suo ed evitare accordi con altri potenti strozzini capaci di annientarlo e, solamente dopo, può tentare di svincolarsi dalla morsa in cui si è cacciato.

Un'altra soluzione potrebbe essere una rischiosa sollevazione popolare dall'esito incerto.

Non vedo soluzione nell'immediato per il popolo greco, tradito dai propri governanti del passato ed ora diretto "a vista" da quelli che appaiono giorno dopo giorno dei dilettanti allo sbaraglio.

Ci vorranno decenni per riportare la Grecia alla propria legittima sovranità e non è certamente quella di cederne ulteriore, diventando definitivamente colonia, la soluzione da attuare ora.

Purtroppo non si libereranno da nulla nel passaggio dalla padella (Troika) alla brace (Russia, Cina o Stati Uniti), anche perchè padella e brace rappresentano due facce della stessa medaglia.

Uscire dal solo euro ed affidarsi ai prestiti di potenze che se ne fregano degli interessi dei propri cittadini (figuriamoci di quelli greci) significherebbe:
- nella migliore delle ipotesi, affidandosi agli Stati Uniti, cedere ulteriormente sovranità con la conseguente definitiva scomparsa dello Stato (il TTIP è alle porte);
- nella peggiore, affidandosi a Russia e Cina, anche provocare una pericolosa destabilizzazione geopolitica di tutta l'area con conseguenze ora difficilmente prevedibili.
 
Purtroppo alcuni nostrani "economisti fai da te" vedono di buon occhio un "grexit" senza avere alcuna cognizione di ciò che comporterebbe, sperando in un inverosimile effetto domino che coinvolga anche il nostro paese.
Loro, che sono pronti a dar credito al Salvini di turno, che hanno appena capito che una moneta deve essere adeguata all'economia di cui è espressione, devono ancora capire che, senza distruggere l'impianto liberista ed oligarchico dell'Unione Europea, tornare alle monete nazionali significherebbe solo uno spostamento dei profitti da un genere di capitalismo ad un altro e mai dal capitale verso il lavoro.
A costoro dico che trovo immorale tifare per eventi potenzialmente pericolosi per altri popoli, sperando in una qualche improbabile ripercussione a casa nostra, perchè il nostro non è in grado di emanciparsi.

Tornando alla situazione greca, comunque vada per loro, le cose possono solamente peggiorare fino al momento in cui l'Unione Europea verrà dissolta da una ancor lontana alleanza tra i paesi PIIGS.

Simone Boemio

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